Benessere e territori - Abstract Olivero

 

  • Per il sistema della cooperazione sociale la riduzione dei servizi significa sostanzialmente taglio di posti di lavoro, e, nello specifico delle cooperative di tipo b, un incremento della disoccupazione delle persone svantaggiate e disabili e quindi già fragili prima della crisi
  • Le cooperative sociali e il terzo settore non devono però avere la pretesa di essere considerati come una “razza protetta”; il sostegno della pubblica amministrazione non può passare solo attraverso la garanzia di affidamenti e di continuità di servizi; il terzo settore non deve pertanto avere un ruolo passivo che rischia di mettere in discussione la qualità degli stessi servizi e il suo stesso sviluppo.
  • Sostenere la cooperazione sociale oggi significa sostanzialmente:
  • Lavorare sugli appalti in modo tale che in una situazione di giustificata tendenza alla riduzione dei costi è necessario stare attenti a non dare spazio a imprese che non rispettano le regole e i contratti di lavoro, al fine di garantire una situazione di legalità nel nostro territorio;
  • incrementare l’utilizzo delle clausole sociali negli appalti;
  • incentivare la relazione tra cooperazione sociale e privato perché la sussidiarietà non può più essere un valore che riguarda solo la PA e il terzo settore ma deve coinvolgere anche il mondo delle imprese private;
  • favorire una relazione sinergica e non competitiva tra cooperazione sociale e volontariato; nella nostra provincia c’è una buona sensibilità sull tema, ma in regione si stanno verificando casi di appalti di servizi riservati alle associazioni di volontariato (a questo proposito vorrei fare un esempio di sinergia a mio avviso significativo di un progetto innovativo che Aliante ha avviato con il volontariato e in particolare con la Polisportiva Sacca per la realizzazione di una residenza per pazienti psichiatrici anziani).

2.  Da tempo in ogni dibattito si sente dire che bisogna fare innovazione per uscire dalla crisi. Come si fa ad innovare? L’innovazione non può riguardare solo le PA ma anche il terzo settore deve avere la responsabilità di fare innovazione. A questo proposito vorrei citare due esempi in cui la cooperazione sociale, a partire da una relazione di coprogettazione e sussidiarietà con la PA, ha promosso una progettazione innovativa. (gestione dei servizi di ausiliariato nei nidi e nelle scuole di infanzia anche con personale svantaggiato e la trasformazione in atto nei servizi ambientali che sta portando la cooperazione sociale da un ruolo di “ semplice manovalanza” ad una situazione di gestione complessa che sta comportando anche notevoli investimenti ma anche nuove possibilità di sviluppo).