Presentazione

Dopo questa lunga crisi che da tempo affligge la nostra economia e la nostra società, nulla sarà più come prima. E nella scenario che andrà a delinearsi anche il Terzo Settore necessiterà di un riposizionamento, voluto e dovuto, andando a ricoprire un ruolo centrale nel cambiamento.

Proprio per questo, quindi, è necessario che Terzo Settore ed enti locali inizino a costruire percorsi condivi sfruttando quegli strumenti che sul nostro territorio già esistono ma che possono essere migliorati –come ad es. i piani di zona- per definire una scala di priorità sulla quale impegnare le risorse disponibili, concordando scelte ed interventi nell’ottica di un impegno congiunto. Questo quanto sostenuto anche nel corso dell’assemblea, dal Forum Provinciale del Terzo Settore: è importante che partendo dai budget 2012 gli Enti locali sostengano le fasce più deboli della popolazione tenendo conto dei redditi e delle situazioni economiche delle famiglie.

Dato per scontato che a crescita corrente sarà impossibile sostenere il modello di welfare attuale, per il Forum del Terzo Settore occorre ragionare insieme su quali sono le alternative possibili e come promuovere l’impegno sociale nella sussidiarietà, senza cedere alla supplenza, senza essere appendice del pubblico e senza depauperare il lavoro degli operatori del sociale. Un percorso già iniziato sul nostro territorio, come dimostrano progetti quali Ero Straniero, Anziani in Rete, Centri di Ascolto Parrocchiali, Il progetto “abitativo” di una residenza per pazienti psichiatrici anziani all’interno di una Polisportiva; progetti dove il pubblico non arretra ma lascia il giusto spazio ad una rete complessa di più soggetti finalizzati a produrre sicurezza e benessere per le persone più fragili e bisognose dei nostri territori. Al centro di questi progetti non solo il servizio, ma anche la relazione, pietra su cui costruire coesione ed inclusione sociale.

Come si diceva all’inizio, quindi, è necessario innovare quegli strumenti che sui nostri territori già esistono -dal piano per la salute ed il benessere e dai percorsi partecipativi per la compilazione dei piani di zona- ma le cui potenzialità non si sono ancora espresse al meglio, soprattutto ora che gli spazi economici a questi dedicati sono sempre più esigui.
Una sfida, un’innovazione non certo semplice, ma dalla quale non si astengono le Fondazioni bancarie del territorio che, affrancandosi da ruolo di sponsor, si fanno parte attiva, vivendo il mondo del Terzo Settore in prima persona.

Un’innovazione che passa anche attraverso un più stretto rapporto con il mondo delle imprese del libero mercato, degli iscritti alla Camera di Commercio.Il Secondo Settore. Imprese che sperimentando modelli di welfare aziendale per i propri dipendenti, investendo sulla responsabilità sociale d’impresa del territorio, sulle pari opportunità,sull’inserimento lavorativo dei disabili, comunicano anche la ricerca di un nuovo modello di sviluppo.

Un cambio di paradigma, dentro il quale, come sostiene il sociologo Aldo Bonomi, il compito di mettersi in mezzo tra il non più ed il non ancora è anche compito e dovere del terzo settore.

Questi temi sono stati trattati nella tavola rotonda Il terzo settore nella terra di mezzo tra stato e mercato organizzata dal Forum Provinciale del Terzo Settore di Modena il 19 ottobre 2012 e svoltasi presso la Sala Panini della Camera di Commercio di Modena.

Hanno partecipato:

Maria Cecilia Guerra, Sottosegretario al Ministero del Lavoro

Andrea Landi, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Modena

Giovanni Melli, Portavoce del Forum Regionale del Terzo Settore

Maurizio Torreggiani, Presidente Camera di Commercio di Modena.